Uno dei nostri obiettivi è promuovere nella Chiesa la comprensione del significato del popolo ebraico nei piani eterni di Dio.
Che l’aliya è santa ed è un adempimento della profezia biblica.
L’aliya, o il ritorno del popolo ebraico nella Terra da cui sono stati cacciati, è probabilmente il miracolo più straordinario del ventesimosecolo.
Il fatto che i profeti ebrei lo abbiano anticipato migliaia di anni fa è ancor più straordinario. Ezechiele ci dice:— “Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese” (Ezechiele 36:24).
C’è stato un compimento iniziale di questo dopo l’esilio babilonese e un compimento molto più esteso nel ventesimoth secolo, il 14th maggio 1948, quando Israele è diventato nuovamente uno stato politico.
Isaia chiede: “Un paese nasce forse in un giorno? Una nazione viene forse alla luce in una volta?” (Isaia 66:8). Eppure è accaduto in epoca moderna.
Che la Chiesa è chiamata a benedire e aiutare il popolo ebraico.
Isaia ci dice che i gentili saranno chiamati ad assistere nel grande ritorno, dicendo: “Così parla il Signore, DIO: ‘Ecco, io alzerò la mia mano verso le nazioni, innalzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle” (Isaia 49:22).
Anche l’apostolo Paolo indica che i gentili sono debitori del popolo ebraico. Egli scrive: “... se gli stranieri sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di aiutarli con i beni materiali” (Romani 15:27).
Se la Chiesa è mandata a testimoniare a tutte le persone, certamente deve provvedere per il popolo ebraico.
Perché la restaurazione di Israele è importante.
Il cuore di Dio è che il popolo ebraico sia ristabilito, e vivere nelle terra promessa è parte essenziale ed integrante di ciò.
Ezechiele ci dice che, anche se il cuore di Dio è di ristabilire il popolo ebraico nella terra, ciò non è per loro, ma per rivendicare la santità del Suo nome.
“Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, DIO: ‘Io agisco così, non a causa di voi, o casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo’ …” (Ezechiele 36:22)
Dio ha promesso di riportare Israele a casa ed Egli non sarà chiamato bugiardo.
Il profeta Geremia esprime così l’amore di Dio per il Suo popolo:
“... Sì, io ti amo di un amore eterno;
perciò ti prolungo la mia bontà.
Io ti ricostruirò, e tu sarai ricostruita, vergine d’Israele!
Tu sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli,
e uscirai in mezzo alle danze di quelli che gioiscono.
Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria;
i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
Infatti verrà il giorno in cui le guardie grideranno sul monte di Efraim:
‘Alzatevi, saliamo a Sion,
al SIGNORE, nostro Dio!’”
(Geremia 31:3-6)
Che la teologia della sostituzione è un errore
Purtroppo, non tutti nella Chiesa credono che Israele sia importante. Alcuni sostengono la teoria chiamata teologia della sostituzione, secondo cui Dio avrebbe sostituito il popolo ebraico con la Chiesa per portare a compimento i Suoi piani sulla terra.
Tuttavia, l’apostolo Paolo dichiara che ciò è un errore quando dice: “Dio non ha ripudiato il suo popolo” (Romani 11:2), riferendosi al popolo ebraico.